L’importanza dell’attività fisica

Svolgere regolarmente attività fisica equivale a prevenire il cancro come se si assumesse una pillola, ma senza gli effetti collaterali di quest’ultima. Le donne che fanno moto con continuità riducono il rischio di un tumore al seno anche del 20% e il beneficio si accresce dopo la menopausa: in tale periodo ogni ora di sport abbassa il rischio tumorale del 6%. Tuttavia l’attività fisica aiuta anche le signore già malate di cancro: con 3-5 ore di moto a settimana una paziente con cancro al seno dimezza il il rischio di morire a causa di tale patologia. Inoltre lo sport contrasta efficacemente anche le recidive tumorali, con effetti paragonabili a quelli delle terapie oggi usate a questo scopo, ma senza i loro indesiderati effetti collaterali.

Purtroppo ancora pochi clinici sono consapevoli della rilevanza di questi aspetti e, quindi, dedicano poca attenzione agli stili di vita delle persone che hanno in cura. L’alimentazione e lo sport dovrebbero, invece, essere alleati importanti nella prevenzione del cancro.

Una ricerca dell’ateneo di Chicago, ha valutato il cambiamento di abitudini e il ricorso a terapie alternative in donne con alto rischio di sviluppare un carcinoma mammario. Le signore coinvolte nello studio avevano mediamente 45 anni, il 30% di loro presentava una mutazione genetica che le esponeva di più al rischio di sviluppare una neoplasia al seno, mentre il 33% del campione aveva già affrontato un cancro al seno o all’ovaio. Dopo aver saputo d’essere più a rischio, il 48% di queste donne, quasi una su due, ha cambiato stile di vita o ha fatto ricorso a cure alternative.Tra i rimedi più scelti primeggia l’esercizio fisico (scelto dall’83% delle donne), seguito dai massaggi (68%), dallo yoga (44%), il ricorso alla vitamina E (38%) e alla medicina chiropratica (36%).

Molto gettonati tra le partecipanti alla sperimentazione una dieta meno ricca di grassi, l’esercizio fisico e la meditazione.

Tuttavia queste scelte non sono state condivise col proprio medico da quella donna su due che le ha messe in pratica e lo specialista non ha mai sollevato quest’argomento con queste pazienti, che pure erano soggette a un alto rischio tumorale.

Un altro studio di ricercatori della Jackson Foundation, in California, ha confermato come i dottori e i pazienti sottovalutino questi aspetti nell’approcciarsi al problema delle neoplasie: dopo una diagnosi di cancro al seno l’unica modifica significativa nelle abitudini di vita era un aumento dell’autopalpazione, che passava dal 61 al 72%. A un anno dalla diagnosi nessun’altra modifica si riscontrava nello stile di vita delle pazienti: in pratica, rispetto alle donne che sanno di essere a rischio, quelle che hanno già saputo d’avere un cancro si rassegnano più facilmente e non mettono in atto salutari cambiamenti nella loro quotidianità.

Questi dati sono sconfortanti, visto che l’attività fisica è “una delle più efficaci armi di prevenzione sia del tumore, che delle recidive. E questo vale per il seno ma anche per altre neoplasie, come quelle del colon-retto”. Altre ricerche avevano già evidenziato in passato i benefici antitumorali dell’attività fisica. Una camminata, una nuotata o un giro in bicicletta cinque volte la settimana proteggono le donne dalle forme più diffuse di tumore che le colpiscono. Per avere questo effetto preventivo l’attività fisica deve essere moderata ma regolare.

Dai test effettuati nel corso dello studio condotto su oltre 74 mila donne di tutte le età, pubblicato sul Journal of American Medical Association, i migliori risultati sono riscontrati a sei e poi a 12 mesi dall’inizio del programma, relativi quindi ad un’attività moderata che però progrediva lentamente nel tempo come durata. Quindi è meglio partire con poco sforzo ed arrivare a circa 50-60 minuti di sport leggero, anche una buona camminata, per almeno cinque giorni a settimana. Questo è il modo migliore per ottenere risultati a lungo termine.

Lo sport, riferiscono i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, è in grado di ridurre le probabilità di ammalarsi di cancro al seno anche del 20%. ”Non è mai troppo tardi dunque per fare del moderato esercizio fisico”. La spiegazione risiederebbe nella minore presenza dei livelli di grasso nel fisico delle appassionate di fitness, livelli che ”regolano anche la circolazione degli ormoni che promuovono lo sviluppo di cellule cancerogene”.

Fare lunghe camminate o pedalate, oppure nuotare almeno cinque volte a settimane per mezz’ora ”hanno un grande impatto sulla salute delle donne, anche dopo la menopausa. E anche in chi ha una familiarità con il cancro al seno e quindi è a maggiore rischio”. Ma non solo, secondo i risultati raccolti sul vasto campione studiato, ”i benefici sono evidenti se le donne sono magre, o di peso normale o leggermente superiore a quello ‘forma’, mentre le donne obese o fortemente sovrappeso non possono contare su nessun effetto ‘anticancro’ dell’attività sportiva”.

Un’intensa e costante attività fisica sembra essere un fattore di protezione nei confronti del cancro al seno, riducendo il rischio di sviluppare il carcinoma mammario di quasi il 30%. Questa ulteriore conferma dei benefici dello sport in termini di prevenzione dei tumori viene da uno studio effettuato dai ricercatori del National Cancer Institute e pubblicato sulla rivista “Breast Cancer Research”.

La ricerca, durata 11 anni, ha coinvolto un gruppo di donne alle quali è stato chiesto di registrare la quantità e intensità di attività fisica. Nella loro valutazione, per esercizio fisico intenso e faticoso gli scienziati statunitensi hanno inteso non solo attività come corsa, fast jogging, tennis agonistico, aerobica, bicicletta e balli ‘movimentati’, ma anche lavori di casa e giardinaggio particolarmente impegnativi come lavare le finestre, zappare o spaccare la legna. Inizialmente, prendendo in considerazione l’intero gruppo di donne a disposizione, l’associazione tra attività fisica vigorosa e diminuzione del rischio di sviluppare un cancro al seno non sembrava significativa. Quando però l’attenzione dei ricercatori si è spostata sulle donne normopeso, questa connessione è diventata sempre più consistente. I benefici emersi da quest’ultima ricerca sono dunque limitati alle donne che hanno superato la menopausa, che mantengono un peso ideale e che fanno costantemente un faticoso ed energico esercizio fisico. Lo sport, comunque, fa bene a tutti e a tutte le età e numerosi studi confermano che è in grado di prevenire l’insorgenza di molte malattie.